Fu pensato e voluto dallo stesso Strampelli fin dal 1919.
La sede dopo essere stata ospitata prima nei locali del Ministero di agricoltura, poi in quelli dell’Istituto sperimentale zootecnico, ed infine in uno stabile a Porta Pia , potette beneficiare dal 1930 di una apposita struttura costruita sulla via Cassia, vicina alla tenuta dell’Inviolatella.
I lavori di edificazione, realizzati in base al progetto redatto ing. conte Stefano Gentiloni Silvery, iniziarono verso la fine del 1927, e già il 2 gennaio 1930 l’Istituto iniziò il trasferimento degli uffici e dei laboratori..
Si trattava di una palazzina di due piani con varie cubature annesse, decisamente adeguata al suo scopo, sulla quale il regime, in pieno contesto della battaglia del grano, non lesinò a spese.
Al pianterreno del fabbricato centrale c’era il laboratorio chimico con annessi i locali per le apparecchiature, cosi come il laboratorio tecnologico con il molino e il forno sperimentali.
Sullo stesso piano era stato ubicato il museo del pane che raccoglieva forme e qualità provenienti da ogni parte del mondo.
Al primo piano si trovavano la presidenza, la direzione, la sala riunioni del consiglio di amministrazione, l’archivio e i vari uffici di segreteria e contabilità, oltre ad una sala congressi dotata di schermo per proiezioni.
Adiacenti al suo ufficio, Strampelli volle che fossero annessi piccoli laboratori di chimica, microscopia e fotografia.
Nella parte posteriore del fabbricato si trovavano il laboratorio di microscopia e quello di biologia e elettrogenetica, divisi tra loro dalla biblioteca.
Adiacente all’edificio principale si trovava la struttura dove erano stati ubicati il molino, il pastificio e il panificio dimostrativi.
Oggi questo stabile continua ad ospitare l’Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura.
Home > I luoghi > L’istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura
Roma